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  • 01.
    SCOPRIAMO INSIEME MORCONE
    Tradizioni e dinamismo di Morcone
    Tra i “Borghi più Belli d’Italia“, definizione che merita in toto, tanto sotto l’aspetto storico quanto architettonico, Morcone, situato a nord nella provincia di Benevento a 600 m sul livello del mare (con una punta massima di 1.000 m in contrada Montagna), ha una posizione estremamente panoramica sulle alte falde del Monte Mucre (una diramazione del Matese) a confine tra Campania e Molise, con vista sulla Valle del fiume Tammaro, che alimenta l’invaso di Campolattaro, un enorme bacino acquifero per lo più ricadente nel territorio morconese. (Foto di Giuseppe Morlando)
    Tradizioni e dinamismo di Morcone
  • 02.
    SCOPRIAMO INSIEME MORCONE
    Ed è proprio tra i corsi d’acqua che il Tammaro merita attenzione, poiché, con la sua piccola cascata a pochi passi dalla Villa Comunale, offre anche uno spettacolo di incomparabile bellezza.
    L’ambiente naturale è di grande fascino: i corsi e le sorgenti d’acqua s’intrecciano con la collina e la montagna, con la rigogliosa vegetazione che popola boschi e distese di prati e campi, costellati da meravigliosi “tappeti” di fiori, che colorano il paesaggio.
    Morcone è anche il punto di partenza ideale per gli appassionati di escursionismo e trekking.

    Sono innumerevoli, infatti, gli itinerari naturalistici che partono da qui: come il percorso che conduce alla “grotta della monaca” da cui sgorga acqua sorgiva, oppure il sentiero che conduce all’oasi WWF.

    A questo patrimonio impagabile si aggiunge il pregevole valore della storia e cultura del Sannio, che si esprimono ancora oggi con vigorosa vitalità grazie ad una serie di testimonianze architettoniche e rovine all’interno ed intorno al borgo di Morcone.
    (Foto di Michele De Benedittis)

  • 03.
    SCOPRIAMO INSIEME MORCONE
    Definito a ragione “Presepe nel Presepe”, il paese offre da subito agli occhi del visitatore scorci di indubbio fascino ed un’atmosfera pressoché incantevole.
    L’antico borgo, i resti del castello di epoca normanna di cui si conserva ancora il portale d’ingresso con arcata a sesto acuto, la chiesa di San Salvatore, sorta su un tempio di epoca ellenistica, la chiesa della Madonna della Pace dal campanile dipinto e l’antica scultura lignea della Vergine di gusto greco, il Convento dei Frati Cappuccini nel quale tenne il suo noviziato San Pio da Pietrelcina con annessa la chiesa dei Santi Apostoli Filippo e Giacomo, la piazzetta del pozzo con l’attigua chiesetta di San Giovanni, costituiscono mete obbligate per chi decide di sfruttare l’opportunità di trascorrere un soggiorno all’insegna della tranquillità, della natura e degli odori e sapori del passato.
    (Foto di Giuseppe Morlando)
  • 04.
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    Da ammirare anche la chiesa dell’Addolorata (1670) e del Santo patrono San Bernardino, che conserva nella facciata delle pregevoli ceramiche di Cerreto Sannita. La chiesetta di San Rocco, vicina al Castello, è immersa nel verde a poca distanza da una fontana dalla quale sgorga acqua freschissima.

    Le stradine, per lo più tortuose e costituite da gradinate in pietra locale, si aprono fra le varie case. Incastonate sui muri delle abitazioni situate nella parte alta del paese vi sono le “Maronnelle”, pregevoli mosaici di ceramica del Settecento raffiguranti la Madonna.

    Tra gli elementi architettonici che rendono unico il centro storico vi sono “ri supporti”, coperti e suggestivi collegamenti tra due abitazioni o due strade che favoriscono la mobilità all’interno del paese, caratterizzato da case arroccate le une alle altre. (Foto di Gianfranco Vitolo)

  • 05.
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    Il terremoto del 1980 ha causato danni consistenti al tessuto urbanistico ed in particolare agli edifici religiosi; ne danno testimonianza le architetture della Chiesa di San Marco e del Municipio, ristrutturate in stile moderno. Delle porte di accesso si conserva solo porta San Marco.

    La villa comunale, ex Parco della Rimembranza voluta dal podestà Della Camera, ospita il monumento dedicato ai caduti della Grande Guerra ed è stata intitolata al cittadino ed ex sindaco Tommaso Lombardi.

    Piazza Manente, dedicata al compositore e primo direttore d’orchestra della Banda della Guardia di Finanza italiana nato proprio nel paesino, è a pianta rettangolare ed è composta da tre piazze consecutive su diversi piani d’altezza. (Foto di Gianfranco Vitolo)

  • 06.
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    Le origini di Morcone si confondono tra leggenda e storia nei racconti di un’antica città sannita – Murgantia o Mucrae, oppido del Sannio Pentro, da cui deriverebbe il nome stesso. Il primo riferimento specifico risale al 776 d.C. quando, in età longobarda, divenne un importante gastaldato.
    Fu sede vescovile dal 1058 al 1122 e, fin dall’XI secolo, godette del titolo di “civitas”.
    Durante l’epoca normanna, sveva ed angioina, sviluppò l’organizzazione della Universitas, eleggendo in autonomia la rappresentanza del popolo.
    Nel 1381 la regina Margherita di Durazzo, moglie di Carlo III re di Napoli, autenticò gli Statuti che regolavano la vita e le attività degli abitanti, aumentando i privilegi municipali.
    La sovrana, con i figli Giovanna e Ladislao, risiedette per lungo tempo nel castello di Morcone, un suo feudo divenuto caposaldo difensivo durante la guerra tra Durazzo ed Angioini.
    (Foto di Renato Iannone)
  • 07.
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    Nei secoli successivi, la proprietà passò dai Gaetani ai Carafa, in seguito ai D’Aponte, poi ai De Capua e dai Baglioni ai Carafa di Colobrano, fino all’abolizione dell’istituto feudale avvenuta con D.R. del 2 agosto 1806.
    Così Morcone rientrò nel Contado del Molise per restarvi fino al 1861, quando fu istituita la provincia di Benevento di cui ancora oggi fa parte.
    Eccellenza della tradizione artigiana di Morcone era il settore calzaturiero. Il mastro calzolaio preparava la tomaia e tagliava personalmente la pelle necessaria per poi cucirla a mano.
    Tra le altre figure “professionali” non più operative vi era il conducente di muli per il trasporto di merci, l maniscalco “ferra ciucci” che apponeva il classico ferro di cavallo anche a domicilio. Altri instancabili lavoratori erano i “calacaiuli”, addetti a cuocere le pietre per farne calce, gli artigiani della pietra, abili a selezionarle e scolpirle, dando consigli anche su come disporle, i “Ri funari” che, lavorando la stoppa, producevano spaghi e corde. (Foto di Gianfranco Vitolo)
  • 08.
    SCOPRIAMO INSIEME MORCONE
    Fiorente attività su cui si basava l’economia locale era la lavorazione della lana.

    Gli strumenti maggiormente utilizzati erano le Valechere, che servivano per rendere il panno più compatto e di aspetto migliore.

    La Piana di Morcone era ricca di lignite, un combustibile presente in tali quantità da affiorare in superficie e facile da estrarre.

    Nei periodi dei due conflitti mondiali erano attive numerose cave fino alla definitiva chiusura che avvenne agli inizi degli anni Cinquanta. (Foto di Giuseppe Morlando)

  • 09.
    SCOPRIAMO INSIEME MORCONE
    Tante le tradizioni legate alle ricorrenze religiose.

    Patrono del comune di Morcone è San Bernardino e si festeggia il 20 maggio. La sera precedente si rievoca una vecchia leggenda accendendo un grande falò, “ro pagliaro”, simbolo di gioia ed invito a bruciare in maniera simbolica, vizi, perversioni, malcostumi che assalgono il mondo. Tale rito discende dalla leggenda secondo la quale San Bernardino, in una delle tante missioni, percorrendo il Tratturo Pescasseroli – Candela, fu attratto dalla bellezza del paese e lasciando la via principale, si diresse verso il centro abitato dove iniziò a predicare contro i vizi dell’uomo.

    I morconesi furono turbati dalle parole del Santo e, per cercare di riconciliarsi nello spirito, si precipitarono a bruciare tutti gli oggetti che significavano vita di lusso e spreco.
    (Foto di Gianfranco Vitolo)

  • 10.
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    Il 16 agosto di ogni anno, durante la festività di San Rocco, vengono lavate e mangiate le “frese” (grossi biscotti), in ricordo di una tradizione popolare che narra di un cane che portava il pane al Santo in isolamento per la peste. In occasione della festività di San Domenico il comune distribuisce alla cittadinanza delle pagnotte benedette chiamate “panecello” di forma allungata aventi disegni geometrici.

    Secondo la tradizione popolare il giorno della festa era assolutamente vietato svolgere qualsiasi lavoro o attività altrimenti si veniva circondati dai serpenti.
    La tradizionale Festa delle SS. Addolorata e Santa Teresina del Bambino Gesù è celebrata civilmente, nel mese di settembre, con la Festa del Contadino, un appuntamento fisso apprezzato da chi cerca l’occasione gastronomica giusta ed è amante delle serate conviviali con musica ed intrattenimento danzante. Non mancano mai nel menu proposto cavatelli, arrosticini, friarelli e dolci artigianali.
    (Foto di Gianfranco Vitolo)

  • 11.
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    Morcone, ad ottobre 2020, è diventato set del film “È stata la mano di Dio” diretto da Paolo Sorrentino, trasformato nella stazione ferroviaria di Formia, dove l’artista partenopeo ha deciso di ambientare sequenze della narrazione con inquadrature a bordo del treno, immagini di paesaggi ed anche la scena di un frate bambino incappucciato. Il film, che sarà distribuito su Netflix nel 2021 con la partecipazione di Tony Servillo, è stato definito dal regista un lavoro che intreccia episodi intimi della sua vita ad uno dei suoi idoli: il calciatore argentino Diego Armando Maradona recentemente scomparso. Per seguirlo allo stadio, infatti, il sedicenne Sorrentino scampa ad un incidente domestico in cui, invece, perdono la vita entrambi i genitori.

    La Fiera Campionaria di Morcone si svolge nel mese di settembre dal 1974 su un’area di circa 40 mila mq con oltre 300 espositori dall’agricoltura all’industria, dall’edilizia e riscaldamento all’artigianato, ma anche arredamento, gastronomia e gli animali come da tradizioni in onore di San Michele Arcangelo.

  • 12.
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    La cittadina aggrappata ad una montagna ha tutte le caratteristiche per essere un presepe. Chiunque, passando nella valle del Tammaro, non può non associare questo antico borgo sovrastato dalla rocca ad un caratteristico presepe napoletano.
    La singolarità de “Il presepe nel presepe”, evento giunto alla 35 edizione nel 2020, è il fatto di poterlo dividere, come si fa al teatro, in due atti. All’inizio è prevista la visita agli ambienti ricreati del centro storico in cui vengono rappresentati i vecchi mestieri.

    Si salgono scale, si attraversano vicoli e piccole piazze, s’incontrano artigiani, massaie, lavandaie, artisti, pescatori nel torrente, mercanti ed un mulino ad acqua perfettamente funzionante. E così, seguendo questo percorso, ci si ritrova fuori Porta San Marco dove in uno scenario irreale, attraversato dal torrente e dominato da “La Prece”, si assiste alla Natività.
    (Foto di Gianfranco Vitolo)

  • 13.
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    Da centro unico ed inconfondibile, arroccato su una montagna, a cuore pulsante di eventi e manifestazioni.
    Morcone è stato il primo paese in tutta la regione Campania ad organizzare manifestazioni e spettacoli miranti allo sviluppo turistico del proprio territorio.

    La prima programmazione dell’estate morconese risale al 1957 che, fino ai giorni nostri, ha visto il tipico paese del Sannio protagonista indiscusso di rassegne, eventi di rilevanza nazionale ed occasioni continue di valorizzazione e promozione culturale.
    (Foto di Gianfranco Vitolo)

  • 14.
    SCOPRIAMO INSIEME MORCONE
    In un’ottica di riscoperta dei gusti genuini della semplicità si inserisce la famosa Sagra della Montanara Morconese: farina, acqua, lievito e sale messi assieme per dar vita alla tipica bontà della “pizza fritta”.

    In linea con questo trend anche la “Sagra della Zaonta”: tutti a gustare la carne di maiale, cotta e servita con patate e peperoni, così come si faceva durante i giorni in cui si teneva il rito della tradizione contadina dell’uccisione del maiale.

    Di origine più recente la Sagra del cinghiale, ideata dalla squadra di caccia al cinghiale Morcone-Sassinoro che punta su una formula vincente: qualità culinaria, conoscenza del territorio e valorizzazione delle carni di cinghiale. (Foto di Roberta)

  • 15.
    SCOPRIAMO INSIEME MORCONE
    Comunità vivace, giornali on line, associazionismo attivo e sinergico.
    Una realtà dinamica e viva come dimostrano le numerose iniziative di più recente programmazione: il concorso fotografico #scattamorcone per diffondere la conoscenza del bellissimo paese, dai vari angoli e scorsi e delle sue contrade, alcune artistiche, allo sfruttamento del favore di un suggestivo tramonto;
    il Morcone FolkFest, festival internazionale di gruppi folkloristici provenienti da tutto il mondo; la manifestazione “Morcone Slam”, una interessante sfida a colpi di versi dei migliori performer della scena campana.
    La slam poetry ha poche semplici regole alle quali attenersi: 3 minuti di durata per ogni esibizione, nessuna musica di accompagnamento e nessun oggetto scenico.
    Il pubblico presente è giudice insindacabile.
    (Foto di Antonio De Capua)
  • 16.
    SCOPRIAMO INSIEME MORCONE
    Radicati e continuativi alcuni eventi sportivi di punta della realtà morconese, come il Torneo Città di Morcone, con giocatori e giocatrici di tennis provenienti da diverse regioni italiane.

    Parafrasando il celebre claim della lega NBA, di rilievo è Basket & Food, dedicato agli appassionati della pallacanestro, a tutti gli amanti del cibo e della buona compagnia: prevede momenti di gioco su campo libero alternati a degustazione gastronomica paesana con spettacoli e musica.

    Iniziativa di successo è la Motocavalcata, che organizza uscite in moto alla scoperta del territorio morconese, ideale anche per uscite in bici, trekking, arrampicate, tutto all’insegna dello sport e del puro divertimento.
    (Foto di Antonio De Capua)

  • 17.
    SCOPRIAMO INSIEME MORCONE
    Una curiosità.
    Per alcuni è solo una leggenda, per altri un mito, ma in realtà la lucertola azzurra esiste ed è un rettile presente, si vocifera, solo sui Faraglioni di Capri, dove ha trovato il suo habitat.

    Udite udite! È stata avvistata anche a Morcone nel Parco dello Scoiattolo, nei pressi della Villa Comunale. Si muoveva indisturbata con l’eleganza tipica di una regina vestita nel suo abito blu cobalto! (Foto di Gianfranco Vitolo)

    Stefania Maffeo